Maria nella liturgia di Natale del secolo VII

Maria nella liturgia di Natale del secolo VII

Letture nei antichi lezionari

All'epoca di san Gregorio Magno († 604), il corpus di letture, attestato dal Lezionario di Wurzburg, comprendeva pericopi quali

 

  • Mt 1,18-21 («Maria si trovò incinta per opera dello Spirito Santo»), per la messa della vigilia ;

  • Lc 2,1-14 («Diede alla luce il suo figlio primogenito»), per la messa della notte;

  • Lc 2,15-20 («Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore»), per la messa dell'aurora.

 

A sua volta l' "Antiphonale Missarum sextuplex" offriva testi di chiara intonazione mariologica :

 

L'antifona offertoriale "Ave Maria gratia plena" (4° Domenica dell'avvento) :

 

"Ave, Maria, gratia plena. Dominus tecum. benedicta tu in muliéribus, et benedictus fructus ventris tui. "

"Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno Gesù."

 

È Luca 1,28. Tale introduzione dell'Ave Maria nella liturgia è importantissima, nel secolo VII questa preghiera non ha ancora lo sviluppo popolare che avrà nei secoli XII e XIII 12 e 13.

 

L'antifona di comunione "Exulta filia Sion"(25 dicembre, messa dell'aurora), che la tradizione leggeva in chiave mariana.

 

"Esulta satis, filia Sion, quia ecce Rex tuus venit tibi, justus e salvator, alleluia"

"Esulta lietamente, o figlia di Sion, Ecco, il tuo re viene a te; giusto e Salvatore."

 

Zaccaria 9,9 ispira l'antifona, ma non aveva scritto per la nostra liturgia, lui evocava il ritorno dall'esilio : la Figlia di Sion è il popolo d'Israele, la città di Gerusalemme. Il re è il Signore.

Nel secolo 7° DC, la gente che ascolta l'antifona sono cristiani che aspettano Natale. Maria compie l'ideale della Figlia di Sion. La Figlia di Sion significa Maria e il re è Cristo, santo e salvatore.

 

L'antifona d'ingresso, nel Avvento, ispirata a Isaia 45,8

 

"Rorate, caeli desuper, et nubes pluant iustum ; aperatur terra et germinet Salvatorem."

"Stillate, o cieli, dall'alto, e le nubi fasciano piovere la giustizia ! Si squarci la terra, fiorisca Il Salvatore"

La rugiada è fresca, non è il caldo del mezzogiorno, è un'allusione alla concezione verginale, senza il fuoco della concupiscenza.

La nube è il simbolo della presenza di Dio e della sua grazia, e santo Luca rievoca la nube nell'Incarnazione quando dice che lo spirito Santo scenderà sopra di Maria e che la potenza dell'Altissimo la coprirà con la sua ombra.

Il giusto è il Cristo, è l'acqua.

La terra è un simbolo mariano, sant'Ireneo parlava di Maria come la terra Vergine.

 

L'antifona del 4° domenica dell'Avvento

 

"Ecce Virgo concipiet et pariet Filium, et vocabitur nomen ejus Emmanuel"

L'antifona d'ingresso, il giorno di Natale, ispirata a Is 9,5 :

"Puer natus est nobis, et filius datus est nobis, cuius imperium super humerum eius, et vocabitur nomen eius magni concilii Angelus."

"Un bambino ci è nato, un figlio ci è stato donato ; nelle sue spalle riposa l'impero ; e lo si chiama per nome il messaggero del grande disegno di Dio : è il Salvatore."

Nell'anafora della Tradizione Apostolica, già era l'espressione di Cristo Messaggero di Dio.

 

 


F. Breynaert

Cf. Ignazio CALABUIG, Il culto di Maria in occidente, In Pontificio Istituto Liturgico sant’Anselmo. Scientia Liturgica, sotto la direzione di A.J. CHUPUNGCO, vol V, Piemme 1998. p. 277-279