Alle origine della festa, non è tanto l'influsso dell'Oriente : l'occidente matura in se stesso la bellezza e l'utilità di una festa della visitazione.
Il concilio provinciale di le Mans in 1247 e il capitolo generale dei frati minore a Pisa con san Bonaventura (1263) hanno aggiunto la festa della Visitazione nel 2 luglio (come nell'Oriente).
Soprattutto, il vescovo di Praga, Giovanni Jenstein, ad introdurre la festa nella propria diocesi, nel anno 1386 (erano appena trascorsi otto anni dal grande scisma tra due papi, a Urbano VI Roma e Clemente VII ad Avignone). Compose per essa testi per la messa e l'ufficio e supplicò Urbano VI di introdurla in tutta la Chiesa, al fine di porre termine allo scandalo della divisione. Nel 1389 la richiesta del vescovo di Praga fu accolta dal papa che stabilisce la festa della visitazione nel 2 di luglio, dotata di vigilia e di ottava.
Il papa preparò la bolla e morì. Al nuovo papa non piaceva l'ufficio, è preso l'ufficio del card. Adamo Easton, di Londra, ritmato, con rima, per tutta la giornata. Ma è complicato, non durerà.
La festa della Visitazione venne accolta solamente dai fedeli in comunione col papa di Roma; fu invece ignorata dai sostenitori dell'antipapa.
Soltanto nel 1441, nel concilio di Basilea, pur delegittimato, la Visitazione si impose progressivamente a tutta la Chiesa.
Nella revisione post-tridentina dei libri liturgici, san Pio V abolì i vari testi in uso, come anche la vigilia e l'ottava della festa della Visitazione, adottando per essa la messa e l'ufficiatura della Natività di Maria.
Poi, l'attenzione alla pietà popolare che aveva dedicato a Maria il mese di maggio, ha fatto scegliere il 31 maggio per la festa della Visitazione.
La madonna della Visitazione è pure la Madonna delle grazie ed è la Madonna della pace.
F. Breynaert ringraziando I. Calabuig