Maria nel ‘Communicantes’ del Canone romano (secolo 5° o 6°)

Maria nel ‘Communicantes’ del Canone romano (secolo 5o o 6o)

Il canone è stato composto dalla meta del secolo V fino al inizio del secolo VII, cioè sotto l'influsso della dottrina cristologica di Efeso (431) e di Calcedonia (451) nonché del magistero di san Leone Magno (†461). In questa preghiera eucaristica, viene menzionata la Vergine con accenno ai sui meriti e alla sua intercessione.

 

Testo latino :

 

"Communicantes, et memoriam venerantes, (1)

in primis gloriosae sempre Virginis Mariae,

Genetricis Dei et Domini nostri Iesu Christi:

sed et beati Ioseph, eiusdem Virginia Sponsi, et beatorum Apostolorum ac Martyrum tuorum, Petri et Pauli, Andréae, .

( Iacobi, Ioannis, Thomae, Iacobi, Philippi, Bartholomaéi, Matthaéi, Simonis et Thaddaei:

Lini, Cleti, Cleméntis, Xysti, Cornélii, Cypriani,

Lauréntii, Chrysogoni, Ioannis et Pauli, Cosmae et Damiani)

Et omnium Sanctorum tuorum ;

Quorum méritis precibusque concédas, ut in omnibus protectionis tuae muniamur auxilio."

 

Testo italiano :

 

"In comunione con tutta la Chiesa,

ricordiamo e veneriamo

anzitutto la gloriosa e sempre vergine Maria

Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo,

san Giuseppe, suo sposo, i santi apostoli e martiri:

Pietro e Paolo, Andrea,

(Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo,

Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio e Cipriano, Lorenzo, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano)

E tutti i santi;

per i loro meriti e le loro preghiere donaci sempre aiuto e protezione."

 

Spiegazione :

Nella veneranda formula ogni parola è densa di significato:

 

"communicantes", perché la Chiesa celebrante sulla terra i divini misteri è in piena e profonda comunione con la Chiesa già giunta alla gloria celeste

Intorno all'Altare, la Chiesa sa di offrire il sacrificio con tutta la Chiesa, quella del cielo e quella della terra, i santi del passato, noi oggi e tutti insieme nell'escatologia.

 

"memoriam venerantes", espressione felice, con cui l'assemblea cultuale esprime il suo atteggiamento fatto di riverente amore nei confronti dei beati del cielo ;

Nella lista dei nomi viene in assoluto primo luogo la Vergine Maria.

 

"in primis", nel lungo elenco dei santi la Vergine è menzionata in primo luogo a causa della sua singolare dignità e della sua missione unica nella storia della salvezza ;

"gloriosae", perché avvolta dallo splendore della gloria divina, immacolata, assunta ;

"semper virginis", affermazione esplicita della fede della Chiesa nella perfetta e perpetua verginità di Maria ;

"Genetricis Dei", titolo primordiale ed essenziale della Vergine di Nazaret, riassuntivo della sua funzione nell'economia salvifica, solennemente riconosciuto dal concilio di Efeso ;

"Domini nostri Iesu Christi", perché il Salvatore (Iesus), partorito da Maria, è il Signore (Dominus) e il Messia unto da Dio (Christus).

 

Poi segue san Giuseppe Sposo della vergine.

Poi Pietro e Paolo, apostoli morti a Roma.

Poi Andrea, fratello di Pietro e patrono di Costantinopoli, è un segno di unione ecclesiale (ecumenismo).

Poi i apostoli, poi i martiri, in primo posto i martiri papi, (i papi che non furono martiri non sono menzionati), altri martiri, e santi.

 

Il concilio Vaticano II non ha toccato il canone ma ha concesso di omettere i nomi tra parentesi.

Si fa un accenno agli loro meriti e alle loro preghiere "per i loro meriti e le loro preghiere donaci sempre aiuto e protezione."

Maria è nella comunità del cielo, ha il primo posto e prega per noi.

 


(1) Ci sono due piccole difficoltà grammaticale :

communicantes : non si dice chi comunica, è sottintesa la Chiesa che prega.

Communicantes venerantes, sono due partecipi, e non c'è verbo.

 

Bibliografia :

Ignazio CALABUIG, Il culto di Maria in occidente, In Pontificio Istituto Liturgico sant'Anselmo. Scientia Liturgica, sotto la direzione di A.J. CHUPUNGCO, vol V, Piemme 1998. p. 286

R. FALSINI, In comunione con... La presenza di Maria nella prece eucaristica, in R. FALSINI (a cura di), Maria nel culto della Chiesa. Tra liturgia e pietà popolare, Milano 1988, pp. 117-131.

Pape Paul VI, Missel Romain, Desclée Mame, 1969

 

F. Breynaert