Nell'omelia sulla Natività, Fozio (810-897) celebra la nascita della Madre di Dio come l'evento che dà inizio cronologico del mistero della salvezza. Ciò spiega perché nel calendario liturgico bizantino questa festa viene celebrata prima di tutte le altre.
Invece il mistero che fonda tutti gli altri misteri e tutte le festività è l'Annunciazione la quale quindi precede tutte le altre in ordine di importanza e di solennità, dal momento che celebra l'Incarnazione del Verbo di Dio, nella quale già si realizza l'evento della salvezza.
Sempre in relazione al mistero dell'Annunciazione, Fozio sviluppa l'idea della sponsalità di Maria nei confronti di Dio. Un esempio:
"Con buone ragioni il genere umano esulta di gioia e grida forte, perché riceve la buona novella che la propria figlia è stata designata quale eletta sposa per il suo Creatore. Giustamente il genere umano si comporta con fierezza e gioisce, perché ricevendo la notizia di un contratto sponsale con il Signore, si libera dal vergognoso giogo della schiavitù."
Omelia II sul l'Annunciazione, 2 (1)
Questo contratto sponsale dunque non è una questione privata tra Dio e Maria, ma ha delle conseguenze vitali su tutta l'umanità: la redenzione e la salvezza. E' un matrimonio in cui tutto il genere umano è implicato; ma Fozio non dice nulla di nuovo perché i Padri da sempre avevano concepito Incarnazione come uno sposalizio tra il Verbo di Dio e l'umanità.
[1] in Testi Mariani del Primo Millennio, vol. II, p. 836.
L. Gambero et l’équipe de MDN.