Rabano Mauro (†856) meritò il titolo di maestro della Germania (praeceptor Germaniae) a causa del vasto influsso che ebbe nel suo paese, soprattutto a partire del monastero di Fulda.
« La beatissima Vergine, dopo aver conosciuto l'ineffabile peso del parto celeste, non si inorgoglì mai dei doni ricevuti dal cielo come se provenissero da lei ; al contrario, per essere sempre più degna dei doni divini, rese saldi i pensieri del suo animo custodendoli umilmente, memore della Scrittura che ordina : "Quanto più sei grande, tanto più umiliati" (Sir 3, 18).
Infatti, non appena l'angelo che le aveva annunciato il parto divino ritornò al cielo, ella subito si alzò e "si mise in viaggio verso una regione montuosa" (Lc 1, 39).
Portando Dio nel suo seno, si diresse verso la dimora dei servi di Dio, chiedendo di parlare con loro. Al suo arrivo, Elisabetta, dopo aver udito il saluto della Madre di Dio, all'istante incominciò a profetare a proposito di lei e testimoniò la venuta della Madre del Signore dicendo : "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno" (Lc 1, 42), e aggiungendo che all'udire la voce di lei, il bambino, pieno di Spirito Santo, aveva esultato di gioia nel suo seno (cf. Lc 1, 44).
Eppure Maria, udendo queste cose, non si mostrò presuntuosa né si esaltò per vana gloria ; ma con un profondo atteggiamento di umiltà e con tutto l'ardore dell'anima, rese grazie a Dio. »
Rabano Mauro, Canticum Mariae, PL 112, 1161 D - 1162 A
Bibliografia :
GAMBERO Luigi , Maria nel pensiero dei teologi latini medievali, ed San Paolo, 2000
GAMBERO Luigi, Testi mariani del secondo milleno, vol III, Roma, 1996
HUHN J, Das Marienbild en den Schriften des Rabanus Maurus, en Scholastik 31 (1956), 515-532.