La tradizione cluniacense racconta come l'origine del titolo Mater misericordiae sia legata ad un evento che ebbe tra i suoi protagonisti Sant'Odone († 943), secondo abate di Cluny e iniziatore della riforma monastica che dal suo monastero prese nome.
Il santo benedettino riuscì a convertire un ladro, il quale si sentì poi chiamato alla vita monastica e condusse un'esistenza segnata da intenso fervore religioso. Durante la grave malattia che lo condusse alla morte, il religioso confidò a Odone di aver avuto una visione della Vergine santa, la quale si era presentata a lui come Madre della misericordia e gli aveva promesso di portarlo con sé in paradiso. (1)
Udito il racconto, Odone incominciò a nutrire una spiccata predilezione per il titolo di Madre della misericordia. Egli lo ripeteva sovente ; e lo si ritrova in una breve ma bella preghiera da lui composta :
« O Signora, madre di misericordia, tu che in questa notte tu hai dato al mondo il Salvatore, sii per me una degna interceditrice. Mi rifugio nel tuo parto glorioso e singolare, o piissima ; ma tu inclina verso le mie preghiere l'orecchio della tua bontà.
Temo moltissimo che la mia vita possa dispiacere al Figlio tuo ; ma siccome, o Signora, egli si è manifestato al mondo per mezzo tuo, ti prego : possa egli per il tuo intervento avere subito pietà di me. » (2)
[1] Vita sancti Odonis 2, 20, PL 133, 72 AB
[2] Vita sancti Odonis, PL 133, 47 BC. L'autore di questa biografia è un altro monaco di Cluny, Giovanni da Salerno, discepolo di Odone, il quale testimonia che il suo maestro consuetudinem tenuit beatam Mariam matrem misericordiae vocare (PL 133, 72 B).
L. GAMBERO,
Maria nel pensiero dei teologi latini medievali,
ed San Paolo, 2000, p. 98