San Odilone fù il quinto abate del monastero di Cluny.
Odilone nacque in Alvernia verso il 962. Da fanciullo non poteva muoversi normalmente a causa di una paralisi infantile. Durante un viaggio, mentre visitava una chiesa dedicata a Maria, si afferrò alla tovaglia dell'altare e all'istante ricevette la guarigione. Questa circostanza sarebbe all'origine della sua grande devozione verso la Madre del Signore.
Entrato nel monastero di Cluny nel 991, vi divenne abate e mantenne la carica per oltre cinquant'anni. Consacrandosi alla Madre di Dio nel santuario di Nostra Signora di Puy, al fine di confermare la sua intenzione di offrire a lei la sua libertà personale, si è messo una corda al collo, pose l'estremità della corda sull'altare della Vergine ed ha pronunciato la seguente preghiera :
"O Vergine piissima, Madre del Salvatore di tutti i secoli, d'ora innanzi prendimi al tuo servizio.
In ogni circostanza resta sempre con me, o misericordiosissima avvocata.
Tranne Dio infatti, io non pongo nessuno al di sopra di te ;
e come tuo servo, io mi metto spontaneamente sotto il tuo dominio."
Vita Odilonis 2, 1, PL 142, 915-916
Questa volontà comportava per Odilone degli impegni molto pratici : innanzitutto l'imitazione delle virtù e degli esempi di Maria per
- la fede incrollabile,
- la sincera umiltà,
- la castità integerrima
- e la povertà integrale che ella aveva praticato nella sua vita.
Ciò che Sant'Ambrogio diceva di Maria, e cioè che mentre il suo corpo riposava il suo spirito rimaneva in uno stato di veglia (1), il biografo Iotsaldo lo applica alla preghiera del santo abate :
"Sovente il sonno lo sorprendeva mentre stava ancora salmodiando nel suo letto ;
e tuttavia il salmo non abbandonava mai la bocca del dormiente."
Vita Odilonis 1, 6, PL 142, 901 C.
Uomo di grandi capacità, consolidò e ampliò la riforma cluniacense, portando da 37 a 65 le fondazioni affiliate al monastero.
Il suo pensiero mariano si esprime specialmente nei suoi sermoni (Natività, della Purificazione e dell'Assunzione...)
Può essere valutato come un ottimo testimone della dottrina mariana precedente.
Ma ciò che risulta più originale e interessante nei suoi scritti sono le applicazioni che egli fa della devozione mariana alla vita monastica.
Leggere pure :
G. BAVAUD, La dévotion de saint Odilon à la Vierge Marie, in CongrZag III, pp. 571-582.
O. RINGHOLZ, S. Odilo der grosse Marienverehrer, Einsiedeln 1922
Estratti da :
L. GAMBERO, Maria nel pensiero dei teologi latini medievali,
ed San Paolo, 2000, p. 98-104,
sintesi da F. Breynaert.