Per quanto concerne la morte di Maria, sant'Andrea di Creta non ha dubbi (1). Dal momento che lo stesso Gesù non è sfuggito al decreto di morte promulgato da Dio per l'umanità intera dopo la colpa di Adamo, tanto meno poteva sfuggirvi Maria, giacché ella doveva essere come il Figlio suo. È una ragione espressa anche da Germano di Costantinopoli. Per S. Andrea di Creta la morte non significa in lei una condanna o una maledizione come conseguenza del peccato.
"Dopo la sua morte, Maria fu chiamata a godere la gloria eterna del cielo; l'anima di Maria fu certamente assunta in cielo ; ma il destino del suo corpo non è spiegato chiaramente. È possibile che il corpo sia stato riunito all'anima nella gloria celeste ; o che sia stato portato in un posto conveniente sulla terra, una specie di paradiso terrestre. L'unica informazione chiara è quella che riguarda il sepolcro, che rimase vuoto.
Quanto alle questioni aperte dal silenzio della Scrittura e dei più antichi padri e scrittori della Chiesa, Andrea risponde che tale silenzio può essere spiegato con il fatto che la Madre del Signore potrebbe essere morta molto tardi, cosicché la sua morte non poteva essere inserita nei libri del Nuovo Testamento.
Una seconda ragione poteva provenire dall'urgenza di proclamare innanzi tutto l'Incarnazione del Figlio di Dio ; il che faceva mettere in sordina gli altri eventi della fede."(2)
[1] Cf. R. Cali, Le omelie "in Dormitionem sanctae Mariae " di Andrea di Creta, in Oeconomus gratiae. Studi in onore di Alfredo M. Tarsia, Caltanisetta 1995, pp. 89-106.
[2] Andrea di Creta Homilia in Dormitionem I, PG 97, 1060 BC.
Luigi Gambero