Germano di Costantinopoli († 733) fa un'affermazione piuttosto audace a proposito di questa mediazione - la quale non sostituisce quelle unica di Cristo :
"Potente è il tuo aiuto per la salvezza, o Madre di Dio, e non bisognoso di nessun altro mediatore presso Dio. (...) Nessuno si salva se non attraverso te, o tutta santa. Nessuno viene liberato dai mali se non tramite te, o irreprensibilissima. Nessuno riceve un dono se non tramite te, o tutta casta. Nessuno è commiserato per grazia se non attraverso te, o totalmente venerabile. E in cambio di questo, chi non ti proclamerà beata ? Chi non magnificherà te, se non proprio secondo il tuo merito, almeno nella maniera più ardente ?"(1)
La Madre di Dio gode di un così grande potere non da se stessa ma dalla sua intercessione presso il Figlio :
"Siccome tu hai presso il Figlio tuo l'ardire e la forza di una madre, con le tue preghiere e le tue intercessioni salvi e riscatti dalla punizione eterna noi, che siamo stati condannati dai nostri peccati e non osiamo neppure guardare verso l'altezza del cielo."(2)
Per il patriarca di Constantinopoli era ancora prematuro intuire la dottrina della maternità spirituale di Maria, tuttavia con il suo insistere sulla presenza di lei nella nostra vita e sulla materna premura verso i suoi figli, aiuterà molto ad aprire la via verso la comprensione di questa verità.
Germano ha una grande preoccupazione pastorale (Costantinopoli è una città ricca di devozione, pellegrinaggi, processione mariane). Non cerca solo di lodare la Madre di Dio e di spiegare i suoi misteri. Egli si dà da fare per risvegliare nel cuore dei suoi fedeli amore e devozione verso di lei e una forte fiducia nella sua materna premura e intercessione.
Definisce servi (douloi) di Maria(3) i fedeli che ricorrono a lei per ottenere protezione e salvezza.
[1] In sanctae Mariae zonam, PG 98,380 B, BC
[2] In sanctae Mariae zonam, 380D-381
[3] In sanctae Mariae zonam, 381 B
Luigi Gambero