La "Ordodoxa Confessio" redatta in latino a Kiev dal metropolita Pietro Moghila (in romeno Petru Movilà, 1596-1646), tradotta in greco e approvata dal patriarca di Gerusalemme Nektarios, e dal patriarca di Costantinopoli Parthenios, è indubbiamente il testo simbolico più importante della Chiesa ortodossa nel secolo XVII.
Questione 40.
Domanda : Cos'altro è contenuto in questo articolo ?
Risposta : Ciò che riguarda la purissima Vergine, la Madre di Dio Maria, la quale fu e fu trovata degna di compiere questo mistero : tutti gli ortodossi hanno il dovere di glorificarla come conviene e venerarla come Madre del Signore nostro Gesù Cristo, o per meglio dire, come Madre di Dio. Per questo la Chiesa compose la sua salutazione, congiungendo insieme le parole dell'arcangelo e di santa Elisabetta e inserendo in messo ad esse alcune poche parole, in questo modo :
"Vergine Madre di Dio,
gioici piena di grazia Maria,
il Signore è con te ;
benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tu seno,
perché hai generato il Salvatore delle anime nostre."
Questione 41.
Domanda : Cosa dobbiamo pensare di questa salutazione ?
Risposta. Bisogna innanzitutto che tu creda che questa salutazione ha il suo principio e la sua radice dallo stesso Dio ; e fu portata sulla terra agli uomini mediante l'Arcangelo, perché l'Arcangelo non avrebbe osato dirla, se Dio gliel'avesse comandato. Le parole poi che disse santa Elisabetta, le disse sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, ed esclamò a gran voce e disse "benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno" (Lc 1, 42). Ma anche le parole che la Chiesa aggiunse, anch'esse vengono dallo Spirito Santo : e la stessa Chiesa, con la potestà che ha, comanda che glorifichiamo molto e ininterrottamente la vergine con questa salutazione nel tempo della preghiera.
Metropolita Pietro Moghila, "Ordodoxa Confessio"
E.J. Kimmel, Libri simbolici, I, 105-111
G. Gharib e E. Toniolo (ed) Testi mariani del secondo Millennio.
I Autori orientali, Città nuova Roma 2008, p.619-620
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