« La mia maniera di concepire la devozione alla Madre di Dio ha subito una trasformazione. Se une volta ero convinto che Maria ci conduce al Cristo, ora comincio a capire che il Cristo anche ci conduce a Maria » (G.P. II, « La mia vocazione, Dono e Mistero », Parigi 1995)
Appena eletto Papa nell’ottobre 1978, Giovanni Paolo II ha integrato la lettera M (Maria) nel suo blasone pontificale e vi ha aggiunto il motto « TOTUS TUUS » (« tutto tuo » secondo la consecrazione mariana de San Luigi Grignion di Montfort, il celebre santo apostolo della Vandea nel XVII secolo, che fu uno dei suoi maestri spirituali).
« Pellegrino di Maria »
In ogni suo viaggio daltronde, Giovanni Paolo II ha sempre riservato una tappa a un santuario mariano o un tempo di preghiera davanti a un rappresentazione della Vergine particolarmente venerata nel paese che Lo accoglieva. (Un autore italiano Renzo Allegri, ha anche intitolato uno dei suoi libri » Giovanni Paolo II, pellegrino di Maria »).
Si sa anche il legame che ha unito la vita del Santo Padre e il Messagio di Nostra Signora di Fatima: Giiovanni Paolo II ha anche dichiarato riconoscersi nel « vescovo vestito di bianco » descritto nel terzo segreto di Fatima che ha svelato durante la sua visita nel santuario mariano portoghese nel marzo 2000. Questo messaggio di Fatima, trasmesso ai tre pastorelli il 13 maggio 1917, e a lungo rimasto segreto, è stato ufficialmente riconosciuto dalla chiesa come proveniente della Vergine.
Il 13 maggio 1981 » la mano della Vergine » ha deviato la pallotola, salvando la vita del Papa
Secondo la visione dei pastori, il vescovo « vestito di bianco » cadeva sotto le spari di un gruppa di militari, come Giovanni Paolo II colpito Piazza San Pietro dal tiro di un terrorista turco, Mehemet Ali Agça, il 13 maggio 1981. Il Papa ha dichiarato che « la mano della Vergine » aveva deviato la pallotola salvandogli la vita. Ha fatto incastonare la pallotola che aveva mancato ucciderlo in un diadema d’oro che corona la statua della Vergine di Fatima e ha regalato la sua cintura macchiata di sangue al santuario mariano polonese di Czestochowa.
In segno di devozione, Giovanni Paolo II ha inoltre lasciato a questi due santuari, come a quelli di Aparecida in Brazile e di Guadalupe in Messico, la « rosa d’ oro » che, nell’iconografia cristiana è sia la coppa che raccoglie il sangue di Cristo, sia il simbolo delle piaghe di quest’ultimo. Ne offrira una alla Vergine di Lourdes il 14 agosto dopo aver bevuto una sorsata d’acqua che zampilla dalla Grotta di Massabielle. La rosa d’oro in realtà è un mazzolino di rose, realizzato da degli orefici italiani in oro e pietre preziose, il cui fiore centrale ospita un po’ di balsamo e di muschio benedetti.
I santuari mariani : » come oasi nel deserto », dice Giovanni Paolo II
L’attentato del 1981 e il terzo segreto di Fatima hanno rafforzato la devozione di Giovanni Paolo II alla Vergine che risale alla sua infanzia. Gli è stata inculcata prima da sua madre, morta quando aveva nove (9) anni, poi da sua padre e dai suoi maestri spirituali.
Ricordando le origine della sua vocazione sacerdotale, Giovanni Paolo II ha tenuto a citare « La venerazione alla Madre di Dio ». Durante la sua vita, Karol Wojtyla ha visitati centinaia di santuari consacrati alla Vergine. Quasi 500, secondo calcoli di Renzo Allegri.
« I santuari mariani sparsi nel mondo sono come i segnali posti per segnare il tempo del nostro itinerario sulla terra. Ci concedono una pausa nel viaggio per ridarci la gioia e la sicurezza sul cammino, con la forza di andare avanti come le « oasi nel deserto », ha scritto il Papa.
(Source AFP 2004-08-07)