Ap 12, 2 : Le doglie e il travaglio del parto

Ap 12 : Le doglie e il travaglio del parto

« Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. »

(Ap 12, 2)

 

La descrizione di una donna che partorisce nei dolori e di suo figlio rapito nella gloria del cielo, trova un confronto in Gv 16, 20-22 :

« La donna -sono queste le parole di Gesù -quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora ; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così voi, ora, siete nella tristezza ; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. »

(Gv 16,21-22)

 

Nelle "doglie del parto" si esprime fortemente l'itinerario di fede compiuto dalla comunità dei discepoli per accettare un messia sofferente, un Agnello immolato.

 

Nel vangelo, la donna rappresenta i discepoli, e, tra essi, la madre di Gesù si trova degnamente : ha accolto in suo figlio il Messia, come Dio glielo proponeva, e ha vissuto in modo esemplare il dramma del Cristo crocifisso, come il vangelo ce lo mostra.

 

La donna rappresenta soprattutto Maria nell'ora dolorosa in cui Gesù le rivela la sua maternità spirituale nei confronti del discepolo benamato (Gv 19, 25-27).

Maria è in modo eminente la donna dell'Apocalisse che partorisce nel dolore e che diventa anche la madre di quelli che vivono i comandamenti divini e rendono testimonianza a Gesù (Ap 12, 17).

 


- cf. A.Serra, “Bibbia”, Nuovo dizionario di mariologia, a cura di De Fiores, San Paolo, Turino 1986, p.265-272

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A. Serra