Quando le donne affrontano la gravidanza, si sa, hanno bisogno della solidarietà di donne che abbiano vissuto o stiano vivendo un evento simile. È Elisabetta, la donna-con-Maria, l'essere umano più pronto all'accoglienza gioiosa e calda del paradosso del Dio che si fa carne. È lei la donna «intelligente», che legge nell'anima di Maria, riuscendo a cogliere attraverso i segni il disegno dell'avventura straordinaria che sta vivendo.
Il rapporto tra Maria ed Elisabetta va collocato mentalmente sulla scia dell'affetto e della fiducia, ma è anche un rapporto nuovo, trasformato dalla presenza di Qualcuno che Maria alimenta in sé e che Elisabetta attesta con la lode suscitata dallo Spirito.
Non abbiamo qui un'embrionale, ma significativa esperienza di «chiesa» ?
Così ha scritto K. Rahner:
«Dobbiamo accennare ad una caratteristica della spiritualità del futuro... Ci riferiamo alla comunione fraterna, nella quale è possibile far la stessa esperienza fondamentale dello Spirito: la comunione fraterna nello Spirito come elemento peculiare ed essenziale della spiritualità del domani. [...] Io credo che nella spiritualità del futuro potrà svolgere una funzione più determinante l' elemento della comunione spirituale fraterna, della vita spirituale vissuta assieme, e che bisogna andare avanti su questa linea, lentamente ma con decisione»[1].
Conferma S. De Fiores:
«Il Vaticano II modifica l'impostazione della spiritualità e della pastorale in senso ecclesiale. La salvezza e la perfezione della propria anima... è liberata dalla preoccupazione individualista.... Si sente l'esigenza... di vivere intensamente i rapporti di fraternità evangelica fino a formare una comunità sul modello di quella descritta negli Atti degli Apostoli»[2].
[1] K. RAHNER, Sollecitudine per la Chiesa, Paoline, Roma /982,451.
[2] S. DE FIORES, Spiritualità contemporanea, in Nuovo Dizionario di Spiritualità, Paoline, Roma 1978,1535.
Estratti da :
G.-P. DI NICOLA, Maria e Elisabetta,
in “Theotokos”, 1997, n° 1, p. 121-135, p. 132-133