Lc 4, 16-30 Gesù e i suoi

Lc 4, 16-30 Gesù e i suoi

Gesù, alla differenza di Giovanni Battista, non resta nel deserto ; ha infatti vinto Satana, e superata la prova, nella potenza dello Spirito Santo, torna tra i suoi per liberarli.

Gesù viene a Nazareth , tra i suoi (Lc 4, 16), e insegna di sabato, perché dischiude all'uomo il sabato di Dio.

Gesù apre il libro, la parola rimane sigillata al di fuori di Cristo, che la realizza. Legge la promessa di Isaia 61, che annuncia l'anno santo definitivo. E chiude il libro : il tempo della promessa è compiuto. La parola di Gesù non è un commento alla promessa di Dio, ne è la realizzazione. (Lc 4, 17-21)

 

"Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».

Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?»

(Luca 4, 21-22)

 

La parola di Gesù è chiamata "parola di grazia". In lui, la grazia e la benevolenza di Dio si sono rese visibili e operanti. Come dice il salmo, il Signore ha reso la sua promessa più grande di ogni fama (Sal 138, 2).

Dio che aveva promesso di salvare l'uomo perché lo ama, lo ha salvato mettendosi nella sua stessa carne. Non gli è bastatdo dare la sua salvezza : ha dato se stesso come Salvatore.

 

I suoi si chiudono su ciò che conoscono di lui. Vogliono addomesticarlo :

"Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!"

(Luca 4, 23)

 

Nessun dono può essere preteso, diversamente non è più dono. Solo se trova fede, invece che pretesa, può Gesù portare anche a Nazareth la sua salvezza.

Se Gesù era pieno di Spirito Santo, i suoi sono pieni di ira. Questa impedisce loro di accettare il dono.

 

"Si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò."

(Luc 4, 29-30)

 

Non è un caso che siano proprio i suoi nella sinagoga a essere ripieni di sdegno. La durezza di cuore piùcattiva è quella originata da una pretesa che si riveste di panni religiosi. Nei suoi, più che vedere Israele, sono da vedere i "suoi" di ogni tempo. il modo in cui si scandalizza oggi è identico a quello di allora a Nazareth.

Gesù, "passando in mezzo a loro, camminava" : non resta preda della cattiveria degli uomini come non restò intrappolato da Satana nel deserto e non resterà intrappolato dalla morte. È un presagio della risurrezione.

 


Estratti da  : S.A. Panimolle, Una comunità legge il Vangelo di Luca, volume I, Edizioni Dehoniane, Bologna 1986, p.115-118, sintesi Françoise Breynaert