Israele
Nell'epoca di Giosia, hanno compreso che Dio amaci oggi con lo stesso amore di cui ha amato i nostri padri durante l'esodo: "Non è coi nostri padri che DIO ha concluso questa alleanza ma con noi, noi stessi che siamo oggi tutti viventi." (Dt 5, 3) Ecco la teologia del memoriale che fa entrare nell'eterno presente di Dio. Nel Deuteronomio "Oggi" è detto 70 volte ! L'avvenimento del Sinai è passato, ma è presente ed avvenire.
La manifestazione storica di Dio, giacché era Alleanza col partner divino, era una tappa verso un termine, limitata dal carattere effimero della sua manifestazione in un tempo dato, ma sovrastava la storia tanto in direzione dell'origine che in direzione della fine. Così, ogni apertura del fedele alla Torah era partecipazione all'eternità creatrice di Dio. Ogni pasqua ebraica era il riassunto delle quattro notti : la notte d'Adamo, quella d'Isacco e del suo sacrificio, la notte della celebrazione e quella della fine dei tempi." (1) Mentre non c'è più nessuna traccia degli esiliati del regno del nord il quale non possedeva questa teologia, la comprensione del memoriale permette agli esiliati del sud di custodire la fede durante la loro deportazione a Babilonia.
Maria
Maria eredita della spiritualità del memoriale. I grandi avvenimenti della concezione verginale e del parto verginale hanno illuminato tutta la sua vita. Ciò non significa che fu esenta dalle prove né che non ha percorso un itinerario di fede, ma vivendo la spiritualità del memoriale, ha continuato credere in Dio fino al calvario poiché "Immutabile è il suo amore" (Sal 131,1).
[1] J. BERNARD, Torah et culte chez les Rabbins, confessions divergentes, dans Mélanges de science Religieuse, Lille, Janvier-mars 1997 pp. 38-71 cf.p. 44-45
Bibliografia :
J. BERNARD, Torah et culte chez les Rabbins, confessions divergentes, dans Mélanges de science Religieuse, Lille, Janvier-mars 1997 pp. 38-71
Françoise Breynaert