Da Luca veniamo a conoscere molti dettagli sull'esperienza personale di Maria. Egli ne ricorda il turbamento, la riflessione, la domanda, il consenso, la fede, la lode, il giubilo. Luca parla dell'anima di Maria e del suo spirito (Lc 1-2).
Là dove Maria viene menzionata durante l'attività pubblica di Gesù riguarda sempre l'ascolto della parola di Dio comunicata tramite il Figlio (cf. Lc 8,21 ; 11,27-28). Ella è tra coloro che, «dopo aver ascoltato la Parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza» (Lc 8,15). Maria, in quanto serva del Signore e custode nel suo cuore degli avvenimenti di Gesù (Lc 2,19.51), è esercitata in questi atteggiamenti e sa mettere in pratica la parola di Dio che le viene comunicata attraverso suo figlio (cf. Lc 2,48-51).
Il cammino cui giunge, quale vera ascoltatrice del Figlio, Luca lo indica là dove la nomina per l'ultima volta.
Un giorno,
«una donna alzò la voce in mezzo alla folla e disse a Gesù : "Beata la donna che ti ha generato e allattato" .Ma Gesù rispose : "Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica"»
(Lc 11,27-28).
Una donna del popolo dunque dichiara Maria beata in quanto madre. Gesù non contraddice la "felicitazione" rivolta a sua madre, ma la orienta verso un senso più vero e più alto : la vera beatitudine è quella del discepolo che ascolta e mette in pratica la parola del Signore. Maria è la prima beata, perché -dirà sant'Agostino -«ha concepito Gesù nel suo cuore prima che nel suo corpo».
Questa maternità di Maria interessa al discepolo di Gesù.
+ Francesco Lambiasi
vescovo di Anagni-Alatri ; vicariato di Roma.
Estratti da
"Sulle trace del Nuovo Testamento, il popolo di Dio incontra Maria, la Madre."
in "Riparazione Mariana" 2001, n° 3, pp. 4-8