La liturgia è uno stupore.
Tra i testi bizantini della Dormizione, indichiamo il Tropario e il Kontakion, opera di Cosma (fratello del Damasceno VIII secolo) cantati nell'Ufficiatura e nella Divina Liturgia della solennità.
Traspare da questi canti il rapporto che vincola i misteri che hanno contrassegnato la vita della Madre del Signore, e il ricorso alla sua intercessione in vista della nostra beatitudine con Cristo:
Tropario :
«Nella maternità hai conservato la verginità e nella dormizione non hai abbandonato il mondo, o Madre di Dio; sei stata trasferita alla Vita essendo madre della Vita e con le tue preghiere liberi dalla morte le nostre anime».
Kontakion :
«La tomba e la morte non poterono trattenere la Madre di Dio sempre vigilante nella preghiera, e nella cui intercessione resta ferma speranza. Infatti Colui che abitò un grembo sempre vergine ha assunto alla vita colei che è Madre della vita».[1]
Dopo il secolo X, le preghiere sottolineano che la festa chiude l'anno liturgico, mentre la festa della Natività (8 settembre) l'iniziava. Tutto l'anno liturgico è segnato da Maria, la Theotokos.
[1] Corrado MAGGIONI, Benedetto il frutto del tuo grembo, Due millenni di pietà mariana, Portalupi Editore s.r.l. 2000, p. 87-88
F.Breynaert