Nel suo sesto sermone sulla Natività di Maria, Fulberto di Chartres si dilunga nel racconto della storia di Teofilo, un peccatore che aveva concluso e sottoscritto un patto con il demonio.
Pentitosi in seguito, ricorse all'aiuto materno della Vergine, la quale riuscì a strappare dalle mani del demonio il documento firmato e a restituirlo a Teofilo.
Questi lo bruciò pubblicamente, elevando nella chiesa lodi alla pia Madre di Dio, grazie alla quale aveva ottenuto la riconciliazione. La vita leggendaria di questo penitente è stata tradotta in latino da Paolo Diacono e riprodotta da numerosi manoscritti dei secoli X-XII.
Conclude con queste parole :
« Quanto più vi scoprite colpevoli davanti alla maestà di Dio, tanto più non cessate mai di implorare totale misericordia davanti alla Madre di Dio. Alla presenza del Padre voi avete un avvocato : il Figlio stesso della Vergine. Egli si mostrerà così benevolo di fronte ai vostri peccati (Cf. 1 Gv 2, 1-2), che potete sperare il perdono da lui e da sua Madre. »
Fulberto di Chartres, Sermo VI, PL 141, 331 B
Cf. Luigi Gambero,
Maria nel pensiero dei teologi latini medievali,
ed San Paolo, 2000, p. 92
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