Germano aveva usato, l'argomento cristologico : il culto delle icone esprime la fede nel carattere storico dell'Incarnazione.
Le icone della Madre di Dio possono esercitare una profonda influenza spirituale sulle menti dei fedeli che le contemplano :
"Chi, contemplando le tue icone, non si sente immediatamente pieno di gioia?"(1)
La ricchezza dei colori simbolizza la ricchezza dei suoi doni :
"Le colorazioni materiali delle tue icone, o Madre di Dio, fanno risplendere l'elargizione che fai a noi dei tuoi beni."(2)
Oggi in occidente abbiamo "culto d'adorazione" (per Dio) e "culto di venerazione" (per i santi e le icone). Ma in oriente, in questi secoli, avevano la parola "Latria" che ha ricevuto dall'uso il senso di culto a Dio ; e la parola "proskynesis" con diversi sensi.
S.Germano spiega che il culto mira alla persona stessa e non si arresta alla figura dipinta e non deve confondersi con il culto dovuto solamente a Dio (3).
S. Germano ricorda il caso di un icona miracolosa della Madre di Dio venerata a Sozopoli, in Pisidia, che trasudava un unguento dal palmo di una mano. Questo fenomeno miracoloso rimase celebre nella tradizione della Chiesa bizantina (4).
[1] In Dedicationem, PG 98,381 B
[2] In Dormitionem, hom. II, PG 98,356 C.
[3] Epist. Ad Joannem de Sinada, PG 98, 160.
[4] Epist. Ad Thomam de Claudiopoli, PG 98,185.
L. Gambero