Giustino è il maggiore apologista del II secolo. Nacque in Palestina, nell'antica cittadina di Sichem, da genitori pagani. Raggiunto da Cristo, dedicherà le sue grandi doti di mente e di cuore per farlo conoscere. Dimorò lungamente a Roma dove fu martirizzato verso il 165. Delle sue numerose opere giunte fino a noi ricordiamo il Dialogo con Trifone giudeo.
Giustino è un apologista. La semplice affermazione della fede (stile di S.Ignazio di Antiochia) appare rapidamente insufficiente a causa del disprezzo dei nemici del cristianesimo, ebraici o pagani. Giustino tenta un dialogo rispettoso. (Tertulliano avrà una discussione più dura, talvolta ridicolizzando gli oppositori).
In questa epoca i cristiani hanno un grande senso missionario, coscienti di aver ricevuto la verità che li salva, hanno consapevolezza di dover trasmetterla ad altri, anche se questo deve condurli al martirio, come fu il caso di Giustino.
Giustino colloca Maria nella storia della salvezza. In questa vasta storia, il peccato di Eva ha bloccato il progetto creatore, Maria libera la via. Maria è presentata al mondo come la Vergine Madre del Figlio di Dio, ripetutamente annunziata dai profeti, libera iniziatrice e cooperatrice del piano della salvezza.