Il racconto apocrifo "Ascensione di Isaia" descrive la concezione misteriosa e la nascita verginale di Gesù :
« XI. E io vidi una donna, della famiglia del profeta David, dal nome Maria: ella era vergine e fidanzata a un uomo di nome Giuseppe - un artigiano, anche lui della stessa discendenza [...] Quando furono fidanzati ella si trovò incinta e Giuseppe, l'artigiano, voleva rimandarla . Ma l'angelo dello Spirito apparve in questo mondo, e allora Giuseppe non la rimandò più, ma la tenne presso di sé. Egli tuttavia non rivelò a nessuno questo fatto. Egli non si accostò a Maria e la custodì come una santa vergine, anche se era incinta. Egli non abitò con lei per due mesi. E dopo due mesi, Giuseppe era a casa, come pure Maria sua sposa, ma tutti e due soli. E accadde che mentre erano soli, Maria volse lo sguardo ed ecco vide un bambino, e lei ne fu turbata. E dopo che fu turbata, il suo ventre si trovò come prima del concepimento. Quando suo marito Giuseppe le chiese: "Che cosa ti ha spaventato?", i suoi occhi si aprirono e vide il bambino e glorificò il Signore perché il Signore era venuto nella sua casa. E una voce si fece udire a loro : " Non dite a nessuno di questa visione" [...]
Ed essi lo presero con sé, si recarono a Nazaret di Galilea. [...]
Ed ecco, io vidi che a Nazaret egli poppava come un bimbo, come fanno tutti, per non essere riconosciuto. E quando divenne grande egli compì grandi segni e miracoli nella terra di Israele e a Gerusalemme.
E dopo questi fatti lo Straniero lo invidiò e gli eccitò contro i figli di Israele, poiché non sapevano chi lui fosse. »[2]
Cf. G. GORI, Gli Apocrifi e i Padri, in Complementi interdisciplinari in Patrologia, a cura di A. QUACQUERELLI, Roma 1987. o.c., 228-232.
Il parto verginale (Ascensione di Isaia)
A. Gila