Già nel prologo l'incipitè sintomatico :
« In principio era il Verbo » (Gv 1, 1)
- Questo «inizio» eterno prima del mondo e del tempo è orientato all'incarnazione di Gv 1,14, ove il «Verbo» ricorre l'ultima volta.
- Dopo il prologo narrativo (Gv 1,19-52) si passa di seguito all'«inizio dei segni» (Gv 2, 11 ), l'inizio del racconto vero e proprio, secondo la finale del Vangelo (Gv 20,30-31).
- Ma l'inizio deve avere un compimento, che apre un nuovo inizio, quello della comunità cristiana ; e lo si raggiunge con l'innalzamento di Gesù sulla croce e l'elevazione alla gloria.
In tutti questi tre inizi è presente in modo discreto e nascosto la madre di Gesù. Come «Madre di Gesù», «sua Madre», « la madre», «madre» del discepolo amato, Maria è la madre degli «inizi» :
- del Verbo incarnato (Gv 1,14),
- della fede (Gv 2,1-12),
- della famiglia dei figli di Dio (Gv 19,25-27).
Come madre, ella dice ancora e sempre a coloro che sono al servizio di Gesù : «Qualunque cosa lui vi dirà, fatela!» (Gv 2,5). «Oggi i cristiani hanno trasformato troppo il cristianesimo in ideologia e astrazione. Le astrazioni non hanno bisogno di una madre». Cosi affermava uno dei più grandi teologi del Novecento, Karl Rahner. E aveva ragione.
+ Francesco Lambiasi
vescovo di Anagni-Alatri ; vicariato di Roma.
Estratti da
"Sulle trace del Nuovo Testamento, il popolo di Dio incontra Maria, la Madre."
in "Riparazione Mariana" 2001, n° 3, pp. 4-8