Il 2 febbraio a Roma : festa di Cristo e di Maria

Il 2 febbraio a Roma : festa di Cristo e di Maria

Nel secolo 7° a Roma, ecco come era celebrato il 2 febbraio :

 

1. Una festa di Cristo...

Il titolo della festa nella tradizione gregoriana - Hypapanti -, le letture (Mal 3, 1-4 e Lc 2, 28-40) e i testi eucologici mostrano che la celebrazione, incentrata sull'incontro di Gesù con Simeone nel tempio del Signore, è una festa di Cristo.

Il Cristo è festeggiato in quanto liberatore, lo manifesta la prima antifona della processione prima della messa

"... Rallegrati, giusto vecchio, accogliendo nelle tue braccia il liberatore delle nostre anime e quello che ci dà la risurrezione"

Il Cristo è festeggiato come il re messia e il re della gloria, lo manifesta soprattutto la seconda antifona della processione prima della messa:

"Adorna la stanza nuziale, o Sion, e ricevi il re messia. Abbraccia Maria, la porta di colui che viene dal cielo. Lei stessa porta il re della gloria..."

Questa stessa antifona celebra Cristo come lo sposo dell'Alleanza : si parla della stanza nuziale ; l'Alleanza è un matrimonio (cf. Osea, Isaia) di Dio col suo popolo, e questo matrimonio si avvera all'epoca dell'Incarnazione.


2. ... E pure una festa di Maria :

La stazione a Santa Maria Maggiore, i canti che accompagnano la processione dalla chiesa di Sant' Adriano al Foro fino alla basilica dell'Esquilino, tra cui le antifone "Ave gratia plena Dei genetrix Virgo" e "Adorna thalamum tuum Sion", testimoniano una progressiva attenzione alla figura della Vergine.

 

3. Una celebrazione di Maria che dà Cristo al giusto di Israele

Il bambino viene da Dio, appartiene a Dio, e Maria l'offre a Dio. Non c'è ancora al settimo secolo uno sviluppo della dimensione oblativa, quasi sacerdotale, di Maria al tempio che viene per offrire Cristo, questo sviluppo è più tardivo. Tuttavia, si sottolinea che Maria dà il Cristo ai giusti di Israele, particolarmente nella persona del giusto Simeone. (Antifona 1° della processione prima la messa).

 

4. La festa di Maria, vergine ed umile

La liturgia festeggia la verginità e l'umiltà di Maria. Il sensum fidelium ha compreso che la Tutta pura, piena di grazia si confonde con le altre madri che portano il loro bambino al tempio, di dove l'esclamazione:

"Ave, piena di grazia, Vergine madre di Dio."

(Antifona 1°).


5. La festa dell'accoglienza che Simeone e Maria fanno al Cristo

La liturgia festeggia la gioia di accogliere Cristo. La parola chiave è il verbo latino "suscipere".

  • Simeone, il giusto di Israele accoglie il Cristo:

"Rallegrati, giusto vecchio, accogliendo nelle tue braccia il liberatore delle nostre anime e quello che ci dà la risurrezione."

(Antifona 1 della processione prima della messa).

 

"Accogli Gesù nelle tue braccia, Simeone."

(Antifona 3 della processione prima della messa).

 

  • Ma in modo implicito, è anzitutto la festa dell'accoglienza che Maria ha riservato al Cristo, quando ha pronunciato il suo Fiat all'incarnazione.

  • Tutta l'assemblea ("noi") è pure quelli che accolgono Cristo: "Abbiamo accolto la tua misericordia nel mezzo del tuo tempio" (antifona all'entrata della messa): la misericordia è la persona stessa di Gesù Cristo, quando Dio viene tra noi facendosi uomo, offrendoci il gesto più bello del perdono, ci riconcilia. Il tempio compie la sua funzione, perché la vocazione del tempio è di essere il luogo della misericordia di Dio. E ciò accade per tutte le nazioni "fino all'estremità della terra" (ibid.).

 

6. Il popolo festeggia la fedeltà di Dio alle sue promesse

La liturgia ricorda che Simeone ha ricevuto la promessa che non sarebbe morto prima di vedere il Cristo... e questa promessa si è avverata (Preghiera della comunione).

In modo indiretta, la ripresa del salmo 47 in un senso cristiano significa che tutto il vecchio Testamento è come una vasta promessa che aspettava il suo compimento.

 

7. Il popolo festeggia le antitesi...

Certi canti sottolineano le antitesi, per esempio, il vecchio accoglie il bambino, il bambino sostiene il vecchio... "Senex puerum portabat, sed puer senem regebat".

 


[1] Cfr. A. CHAVASSE. Le sacramentaire gélasien (Vaticanus Reginemis 316). Tournai 1958. pp. 401-402.

[2] Cf. S. Bernardo ; Abelard ; Paolo VI, Marialis cultus.


 

F. Breynaert

Cf. Ignazio CALABUIG, Il culto di Maria in occidente,

In Pontificio Istituto Liturgico sant’Anselmo.

Scientia Liturgica, sotto la direzione di A.J. CHUPUNGCO, vol V, Piemme 1998.