La festa del 2 febbraio celebra un evento contato nel Vangelo di Luca (Lc 2, 22-40)
Sorta a Gerusalemme nel IV secolo, la festa fu introdotta a Roma probabilmente sotto il pontificato di Teodoro (642-649), papa nato in Grecia, di origine gerosolimitana.
Attenzione, non c'è calendario universale:
A Gerusalemme : quaranta giorni dopo il 6 gennaio (epifania), la Presentazione o Ipapante, 14 febbraio,
A Roma, quaranta giorni dopo il 25 dicembre, la Presentazione o purificazione di Maria, il 2 febbraio.
La processione del 2 febbraio è probabilmente una cristianizzazione dell'antica processione pagana che ogni cinque anni aveva luogo in Roma, all'inizio di febbraio, con carattere di purificazione (delle febbre) ed espiazione. La processione romana avrà infatti un duplice carattere, penitenziale (colore violaceo dei paramenti) e festivo (ceri accesi in onore di Cristo, «luce per illuminare le genti» Lc 2,32).
Gesù, al età di 8 giorni, entra nel tempio di Gerusalemme.
Il tempio era costruito per la presenza di Dio, e per il perdono di Dio. Gesù, che è Dio, il Figlio di Dio incarnato, viene lì, rinnovando ogni cosa ; perciò si legge pure il profeta Malachia (Ml 3, 1-4,).
La Vergine Maria è importante, poiché porta il bambino Gesù.
Esprimendo la ricchezza dell'evento, il nome della festa ha oscillato, ecco sei titoli:
1. Il 40° giorno
2. La festa dell'incontro", "Ipapante", incontro tra il Cristo ed il suo popoli, a Gerusalemme, il popolo è rappresentato da Simeone e Anna. [1]
3. La festa del santo Simeone. [1]
4. La Presentazione del Signore
5. L'ingresso del Signore al tempio (Chiesa siriana)
6. La purificazione di Maria. (Nella tradizione gelasiana [2] compare già quale titolo della festa in "purificatione sanctae Mariae" : un titolo che persisterà nella liturgia romana fino al 1969.)
L'importante è capire che la festa dipende da Natale.
[1] cf. L.DUCHESNE, Pape Serges I (687-701), Liber Pontificalis I, p. 376
[2] cf. A. CHAVASSE. Le sacramentaire gélasien (Vaticanus Reginemis 316). Toumai 1958. pp. 401-402.
F. Breynaert
Cf. Ignazio Calabuig, Il culto di Maria in occidente,
In Pontificio Istituto Liturgico sant’Anselmo. Scientia Liturgica,
sotto la direzione di A.J. CHUPUNGCO, vol V, Piemme 1998.