Di solito, la Chiesa celebra come giorno natalizio di un santo quello della morte, ossia la sua nascita al cielo.
Nel IV° secolo, si cominciò infatti a celebrare oltre alla nascita terrena di Gesù anche quella del Battista : queste nascite sono narrate dal Vangelo.
Il Vangelo tace sulla nascita di Maria, la quale viene festeggiata però sin dall'età patristica.
Da Gerusalemme a Bisanzio
L'origine della commemorazione liturgica della Natività di Maria è legata alla chiesa edificata nel V secolo a Gerusalemme, nelle vicinanze della piscina probatica, luogo in cui la tradizione sosteneva esserci stata la casa di Gioacchino ed Anna, [genitori di Maria ]. Dal VI secolo la Natività di Maria fu festeggiata anche a Bisanzio.
La data dell'8 settembre sembra derivare dal giorno della dedicazione di quella primitiva chiesa, senza tuttavia escludere che la memoria natalizia di Maria, aurora del tempo della salvezza, sia stata posta all'inizio di settembre, in quanto è il mese che apre l'Anno liturgico bizantino.
In Occidente, la festa dell'8 settembre fu accolta dalla Chiesa di Roma nel corso del VII secolo, ultima delle quattro feste mariane di provenienza orientale. Anch'essa fu arricchita da papa Sergio I della processione che si concludeva con l'Eucaristia nella basilica di Santa Maria Maggiore. Diffusa in tutta Europa con l'espansione della liturgia romana, divenne una festa molto sentita.
I testi liturgici guidano la fede, non senza un profondo stupore. In modo sobrio ma sicuro, questi testi orientano verso l'esperienza di tutto ciò che viene da Dio.
F. Breynaert,
Cf. Corrado MAGGIONI, Benedetto il frutto del tuo grembo,
Due millenni di pietà mariana, Portalupi Editore s.r.l. 2000, p.91-94