I testi liturgici guidano la fede, non senza un profondo stupore. In modo sobrio ma sicuro, questi testi orientano verso l'esperienza di tutto ciò che viene da Dio. Queste preghiere sono vicine dalle prime preghiere liturgiche del secolo 7°.
Nel Sacramentano Gelasiano (San Gelaso, papa dal 492 al 496) (Gev 1016-1019) risalta il ricorso all'intercessione della Vergine Maria :
Ci aiuti, Signore, te ne pregiamo, l'intercessione gloriosa di santa Maria, della quale anche noi ricordiamo il giorno in cui avvenne la sua felice nascita. (Colletta)
Nel "sacramentarium Gregorianum hadrianum" (GrH 680-682) (papa San Gregorio il grande, papa dal 590 al 604):
Processione :
Dio misericordioso esaudisci la supplica dei tuoi servi, noi che siamo riuniti per la natività della madre di Dio sempre Vergine, per le sue intercessione siamo graditi a te e protetti dei pericoli. (GrH 680)
Messa :
O Signore concedi le grazie celeste ai servi tuoi, il parto della Beata Vergine fu inizio della salvezza, questa celebrazione del natale di lei contribuisca a incrementare la pace." (GrH 681)
Il parto della Vergine può voler dire il figlio : celebrando il natale di Maria il pensiero corre al natale di Gesù. La colletta attuale riprende questa preghiera.
Sulle offerte :
Ci soccorra, o Signore, l'umanità del tuo Unigenito, il quale nascendo dalla Vergine non diminuì ma consacrò l'integrità della Madre. Nella solennità della sua nascita, egli, liberandoci dai pericoli, renda gradita la nostra offerta. (GrH 682 )
Il concilio Vaticano II (Lumen Gentium 57) cita la preghiera con riferimento a Leone Magno nell'epistola a Flaviano, questa preghiera era nella liturgia del 8° secolo.
La post comunione GrH 683 ricorda le necessità presenti e si apre alle realtà escatologiche.
F. Breynaert, en remerciant le père I.CALABUIG
(faculté théologique pontificale Marianum, Rome).