Nikos Nissiotis (1925-1986), teologo ortodosso, fu osservatore permanente al concilio Vaticano II.
È notevole che al concilio, il titolo ed il piano del capitolo VIII della Lumen gentium, "Della Beata Maria, Vergine, Madre di Dio, nel mistero di Cristo e della Chiesa" corrispondono abbastanza alla prospettiva sua.
Con due termini, Maria viene sempre onorata e presentata insieme con Cristo, o in mezzo ai santi, come rappresentazione della comunità orante.
La mariologia nella cristologia
Il discorso su Maria (cioè la mariologia) non dovrebbe diventare un capitolo a sé stante della teologia sistematica.
Dopo la sconfitta del nestorianesimo, l'espressione Theotokos significò che Maria è inseparabilmente legata all'evento-Cristo nell'incarnazione del Logos, al quale essa ha dato non solo la forma umana, ma una ipostasi piena, unendo entro di sé le due nature in una piena reciprocità ed interpenetrazione.
E benché in questo mistero la priorità sia da attribuire all'incommensurabile potenza divina, Maria diventa Madre di Dio rendendo possibile tale mistero, realizzando quell'evento paradossale, impensabile e unico nel quale "Dio apparve nella carne" (1 Tm 3, 16), e facendo sì che le due nature si unissero, pariteticamente, in un'unica persona.
Il terzo concilio ecumenico di Efeso (431), servandosi di tale appellativo, Theotokos, ha collocato per sempre la mariologia nell'ambito della cristologia.
La mariologia con la pneumatologia
Lo Spirito non permette che l'incarnazione e presenza del Logos sia limitata a una relazione "io-tu" con Maria soltanto ; ma da un lato fa sì che tuta la Divinità prenda parte all'incarnazione, e dall'altro estende l'impatto dell'economia divina a tutti i popoli della terra e a tutti i tempi. L'annunciazione prefigura la Pentecoste.
Senza un continuo riferimento all'azione dello Spirito Santo, il discorso su Maria perde il suo nucleo centrale, che è la dimensione personale ma anche comunitaria e cosmica del mistero dell'incarnazione.
Maria ha parte in questo mistero individualmente come Theotokos, a motivo dell'estrema sua obbedienza e umiltà di fronte alla volontà divina che le viene manifestata dallo Spirito. [...] Diventa pneumatofora, portatrice dello Spirito in modo singolare, prima di diventare Cristofora o, meglio dire, Theotokos.
Lo Spirito, con la sua opera, personifica, compie nel tempo e universalizza la presenza del Logos eterno nel tempo, attraverso una persona umana concreta pure nel tempo.
Il rapporto tra il Logos e Maria diventa la comunione tra Dio e il genere umano nell'Ecclesia.
La mariologia per l'ecclesiologia
L'elezione personale viene portata a compimento dall'evento comunitario ; tra l'Annunciazione e la Pentecoste c'è un inseparabile nesso organico.
Come tipo della Chiesa e madre di tutti i suoi membri, Maria appare in tutti gli avvenimenti della vita di Cristo narrati nel Nuovo Testamento, e nel giorno in cui la Chiesa viene fondata dallo Spirito. Uno degli eventi più significativi ha luogo nel momento culminante della Redenzione, cioè la crocifissione (Gv 19, 25-27).
Si può vedere... la centralità di Maria come Theotokos entro tutta la storia della redenzione, e l'importante ruolo che essa svolge nel radunare nuovamente il popolo di Dio in virtù del sacrificio di Cristo e durante il costituirsi nel tempo della comunione ecclesiale nello Spirito.
[Cf. « concilium » 19 [1983] n° 8, 66-91]
G. Gharib e E. Toniolo (ed) Testi mariani del secondo Millennio.
I Autori orientali, Città nuova Roma 2008, p.812-831