Osservando l'inizio e la fine del racconto, possiamo leggere un avvenimento di rivelazione di Dio che come la rivelazione sul monte Sinai : comincia con una salita, Lc 2, 42, e si conclude con una discesa, Lc 2, 51. Nel tempio, sulla montagna santa del Signore, Gesù rivela la sua sapienza dialogando con i dottori della legge, ed afferma la sua filiazione divina lasciando sentire una certa autonomia rispetto alla sua famiglia terrestre.
Possiamo, come già la tradizione patristica, e con una larga fascia dell'esegesi moderna, interpretare l'episodio come una profezia di quanto sarebbe accaduto nel mistero pasquale :
Gerusalemme è la città ove deve essere offerto l'agnello della pasqua giudaica, ed ove si adempirà l'esodo di Gesù da questo mondo ed ove avranno luogo le apparizioni di Gesù risorto a Pietro ed altri.
Il tempio : Gesù siede in mezzo ai dottori... Verrà un giorno in cui Gesù siederà nel tempio, e sarà il motivo per metterlo a morte : "Ogni giorno egli insegnava nel tempio. E i capi dei sacerdoti, gli scribi e i capi del popolo cercavano di farlo morire. Ma non riuscivano a decidere che cosa fare, perché tutto il popolo lo ascoltava pendendo dalle sue labbra." (Lc 19,47-48)
Gesù rimase a Gerusalemme dopo che hanno trascorso i giorni della pasqua giudaica (Lc 2,43), così egli donerà ai discepoli il pane e il vino della nuova pasqua dopo aver cenato (Lc 22,20), ossia dopo aver celebrato la cena pasquale ebraica.
Giuseppe e Maria, in angoscia (Lc 2,48) si mettono alla ricerca del Figlio. Ugualmente, nei giorni della passione, i discepoli sono addolorati e piangenti perché hanno perso il maestro (Lc 24,17). Lo cercano (Lc 24,5), però tra i morti.
Dopo tre giorni i genitori trovano il fanciullo nel tempio che è la casa del Padre suo[1]. In maniera analoga, dopo tre giorni da che Gesù è morto, è rivelato che Gesù è risuscitato, è innalzato alla destra di Dio (At 2,33). Gesù aveva spiegato che doveva essere alla casa del padre suo, da adulto spiega che deve patire e risorgere.[2]
[1] « Dopo tre giorni » ha lo stesso senso che « il terzo giorno » ; significa il giorno in quel Dio fa grazia, così come durante il sacrificio d'Isacco o nell'avvenimento del Sinai.
[2] Lc 9,22 ; Lc 24,7.26.44.46 nelle varianti
Aristide SERRA
Cf. A. SERRA, articolo Bibbia, in Nuovo Dizionario di Mariologia,
a cura di Stefano de Fiores e Salvatore Meo, ed. Paoline, Milano 1985,
quarta stampa 1996, pp.240-245
Riassunto da F. Breynaert.