La verginità di Maria, ciò che la Chiesa confessa

La verginità di Maria, ciò che la Chiesa confessa

[L'articolo tratta insieme della verginità ante, in e post partum.]

 

La Chiesa nel suo autentico magistero confessa che Maria è la madre vergine di Gesù Cristo. L'assunto ecclesiale predica formalmente e fortemente:

  • un fatto storico salvifico riguardante direttamente il mistero dell'incarnazione del Verbo Redentore;

  • un ruolo, unico e irripetibile, concernente la maternità divino- soteriologica di Maria di Nazareth;

  • uno stato di verginità permanente (fisica, spirituale, morale, psicologica) riguardante la Sposa di Giuseppe di Nazareth.

  • L'evento della concezione e nascita verginale, prodigioso e reale, indica ed esplicita la dignità, l'identità e la messianicità del «Natus ex Virgine».

 

 

Il dogma della maternità verginale di Maria [si intende il concepimento verginale], per le forti connessioni trinitarie, cristologiche, ecclesiologiche, antropologiche e simboliche, fa parte del nucleo centrale della fede, imponendosi a tutti cattolici come verità di fede definita.

 

Questa verità, autorevolmente e sufficientemente affermata in atti magisteriali infallibili, presente negli antichi simboli della fede, difesa e proposta dai Santi Padri, celebrata e cantata dalla liturgia, illustrata nell'arte figurativa orientale ed occidentale, costantemente ritenuta ed espressa dal magistero ordinario universale e particolare (concili, romani pontefici, vescovi), è stata recentemente richiamata da Giovanni Paolo II nell'enciclica Redemptoris Mater, del 25 marzo 1987. In essa il Santo Padre, mettendo in risalto il grande valore teologale ed esemplare della fede di Maria, conferma, seppur succintamente, il dato ecclesiale: «... Nella fede Maria è divenuta la Genitrice del Figlio datole dal Padre nella potenza dello Spirito Santo, conservando integra la sua verginità...» (§20)

 

 


S-M PERRELLA,

Il parto verginale di Maria,

in Marianum 56 (1994), pp. 95-213., estratti p. 95-97.