Fulberto di Chartres vede un'altra immagine profetica di Maria nella verga di Aronne (Cf. Nm 17, 6-24), con la quale Mosè operò numerosi prodigi in mezzo al popolo d'Israele :
« Come quella verga fece maturare mandorle senza avere radici né alcuna altra risorsa naturale o artificiale, così la Vergine Maria ha generato il Figlio di Dio senza alcun rapporto coniugale ; senza dubbio un Figlio germogliato con fiore e con frutto : con fiore per la bellezza, con frutto per l'utilità. » [1]
Per meglio comprendere il simbolismo della verga di Aronne, l'autore ricorre agli oracoli del profeta Isaia :
« I figli d'Israele erano ammoniti dalla presenza di tale verga a chiedere sollecitamente che cosa significasse questo meraviglioso prodigio che solo dopo lungo tempo il divino Isaia avrebbe svelato allorché disse : "Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse ; un virgulto fiorirà dalle sue radici"(Is 11, 1). E come se a queste parole i suoi ascoltatori gli avessero detto : O padre Isaia, tu parli un linguaggio oscuro ; di grazia esprimi più chiaramente ciò che intendi dire, egli allora parlò apertamente e disse : "Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un Figlio, che chiamerà Emanuele."(Is 7, 14) » [2]
[1] Fulbert de Chartres Sermo IV in Nativitate B.V.M., PL 141, 321 C
[2] Sermo IV in Nativitate B.V.M., PL 141, 321 B