Rivelami, o mia dolcissima Signora, Madre del mio Signore, quali furono i tuoi sentimenti, il tuo stupore, la tua gioia al momento in cui hai ritrovato il Figlio tuo dolcissimo Gesù non tra i fanciulli, ma tra i dottori, mentre vedevi gli occhi di tutti fissi su di lui, le orecchie di tutti attente a lui ; quando hai sentito piccoli e grandi, sapienti e ignoranti parlare della sua prudenza e delle sue risposte.
"Ho ritrovato - dice colui che la mia anima ama ; l'ho trattenuto e non lo lascero più andare" (Ct 3,4). Tienilo, o dolcissima Signora ; tieni colui che ami ; gettati al suo collo, stringilo, bacialo, e cerca in queste delizie moltiplicate un compenso ai tre giorni della sua assenza. « Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti abbiamo cercato.» (Lc 2,48). Te lo chiedo di nuovo, O mia Signora, perché ti affliggevi? Non era la fame, penso, né la sete, né la miseria, che tu temevi per il fanciullo, perché sapevi che era Dio. Tu ti lamentavi per essere rimasta priva, sia pure per breve tempo, delle delizie ineffabili della sua presenza. Infatti il Signore Gesù è talmente dolce per quelli che lo gustano, così bello per quelli che lo vedono, così soave per coloro che lo abbracciano, che la sua assenza, per quanto breve possa essere, è causa di una estrema sofferenza.(1)
[1] Cum factus esset Jesus annorum duodecim, SC 60, 64
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