Perché la natura umana e non quella angelica fu assunta nell'Incarnazione ?
La creazione dell'uomo quale microcosmo, sintesi di tutto il creato.
La sapienza creatrice, volendo unire tra loro tutte le cose, perché non si manifestasse nell'universo soltanto la diversità, ma anche una certa quale identità, in modo che anche in questo le creature mostrassero l'immagine del Bene archetipico (= La Trinità), che si contempla nell'identità della natura e nella distinzione delle persone, crea un'altra natura formata da ambedue, cioè dalla creatura intelligibile e da quella sensibile : l'uomo, nel quale avviene il concorso di tutta la creazione [minerale, vegetale, animale, umana ed angelica] [...]
Lo scopo dell'ineffabile economia e dell' umanazione del Verbo di Dio era quello di unire a sé secondo l'ipostasi tutte le cose, perché nessuna delle cose esistenti rimanesse priva di questo insuperabile beneficio (questo infatti è il fine di ogni bontà e la vera beatitudine), il Verbo si veste di tutto l'uomo, compendio di tutti gli esseri. [...]
[L'incarnazione avvenne] perché le cose tra loro per natura molto distanti, convenissero in uno, convergendo tra loro verso l'unica natura dell'uomo, e lo stesso Dio diventasse tutto in tutti, abbracciando tutte le cose e facendole sussistere in se stesso. [...]
Quindi tutta la creazione, attraverso la natura umana che è nell'ipostasi della Madre di Dio [...] si unisce alla destra dell'Altissimo discesa fino a noi.
Teofane Niceno (+ 1381), Discorso sulla Madre di Dio.
In G. Gharib e E. Toniolo (ed) Testi mariani del secondo Millennio. 1. Autori orientali,
Città nuova Roma 2008, p. 413-416. Extraits F. Breynaert.