La corredenzione di Maria alla vigilia di Vaticano II

La corredenzione di Maria alla vigilia di Vaticano II

Grazie ad alcuni attenti lavori di R. Laurentin, S.M. Perrella e A. Escudero Cabello conosciamo con sufficiente esattezza la status quaestionis della dottrina sulla corredenzione-mediazione di Maria alla vigilia della celebrazione del Vaticano II, per quel che concerne si a i teologi si a i vescovi.

 

Non pochi teologi sono favorevoli alla corredenzione «immediata e attiva» di Maria, per cui ella cooperò direttamente e immediatamente alla stessa redenzione del genere umana (redenzione oggettiva), in quanta Dio si compiacque nell'accettare i suoi meriti e le sue 'satisfactiones' accanto a quelli di Cristo, se pure subordinatamente ad essi, attribuendo a quel meriti un valore redentore de congruo per liberare l'umanità dalla schiavitù del peccato e restaurare in essa la vita divina.

 

Altri ritenevano che solo il sacrificio e i meriti di Cristo compirono la redenzione del genere umano (redenzione oggettiva), Cristo quindi è l'unico Redentore; a lui solo si deve il ristabilimento dell' amicizia fra Dio e l'umanità. L'associazione della Vergine a Cristo Redentore non costituì un 'aiuto' per lui né ebbe efficacia in rapporta all'evento stesso della redenzione, ma Dio accettò i meriti e le 'satisfactiones' di Maria in vista dell'applicazione agli uomini delle grazie che fluiscono dal sacrificio di Cristo (redenzione soggettiva).

 

Analoga è la situazione tra i vescovi. In Italia, ad esempio, otto vescovi, nei "vota et consilia" inviati alla Commissione ante-preparatoria del Concilia (25 gennaio 1959 - 5 giugno 1960) chiesero formalmente la definizione dogmatica della dottrina riguardante la corredenzione di Maria ; ma altri serre vescovi si orientarono diversamente: nei loro "vota et consilia" si rivolsero al futuro Concilio pregandolo di non procedere a nuove definizioni dogmatiche.

 


I.M. CALABUIG

I.M. CALABUIG, La richiesta di definizione dogmatica di Maria corredentrice, in "Marianum" 155-156, anno 1999, pp. 129-175, p.152-154.