"Una donna, rivestita di sole, con la luna sotto i piedi",
(Ap 12, 1)
Ecco : "Nel discorso del pio c'è sempre saggezza, lo stolto muta come la luna." (Sirac 27, 11).
Di più, nel sole, l'ardore e la chiarezza sono costanti, nella luna c'è soltanto la chiarezza, ed ancora, è mutevole ed incerta, mai fissata nello stesso stato.
Hanno ragione di rappresentare Maria avvolta di sole. Essa è penetrata negli abissi della divina saggezza fino alle profondità incredibili, al punto di apparirci immersa su questa luce inaccessibile fino al grado possibile per una creatura che non ha l'unione ipostatica.
Questo fuoco, ciascuno lo sa, è quello che purifica le labbra del profeta, quello che arroventa i serafini. Pour Maria, si tratta di tutt'altra misura : ha meritato di essere, non solamente sfiorata da questo fuoco, ma ricoperta da ogni parte, di essere circondata, di essere come racchiusa in questo fuoco stesso.
[...]
Orbene, o Madre di misericordia, la luna [cioè la Chiesa], umilmente prostrata ai tuoi piedi, ti implora devotamente, per le sofferenze della tua purissima anima, di essere sua mediatrice presso il Sole di giustizia, affinché nella tua luce essa possa contemplare la Luce e, per tua intercessione, possa meritare la grazia del Sole che ti ha amata ai di sopra di tutte le altre creature e ti ha rivestita con il manto della gloria (cfr. Sir 6,31), incoronandoti con il diadema della bellezza (cfr. Ez. 16,12). Tu sei piena di grazia (cfr. Lc 1,28), colma della rugiada celeste, appoggiata ai tuo diletto, sazia di delizie (cfr. Ct 8,5).
Sermo infra Octavam Assumptionis, § 3 e § 15