Nel 1952 il sacerdote e medico viennese A. Mitterer formula un'analisi dei concetti di maternità e di verginità sulla base delle scienze naturali per poi applicarli alla persona di Maria la quale doveva soffrire i dolori del parto.[1]
Ma l'esegesi odierna scopre ragioni di pensare diversamente :
1) Il parto virginale trova appoggio biblico in Gv 1,13.[2]
2) Si può capire il parto indolore non inteso come « un'eccezione gratuita o un capriccio di natura; al contrario, esso ha valore di segno, poiché rimanda ad un ordine di cose più profondo:
- è accreditata la parola profetica del Signore (G. Flavio);
- è debellato il regno della corruzione (Apocalisse di Baruc);
- è rivelata l'esenzione delle donne giuste dal castigo di Eva (Gn 3,16) (R. Giuda b. Zebina);
- è annunciata, in pegno figurativo, la redenzione dal male che sarà diffusa sulla donna-Israele, cioè su tutto il popolo di Dio (R. Giosuè b. Levi e R. Berekiah) »[3]
3) Inoltre, possiamo anche esplicitare il fatto che in Lc 1,35 vi è un rapporto fra nascita verginale e riconoscimento di Figlio di Dio, un rapporto che possiamo chiamare "esigenziale".
4) Infine, un'indicazione indiziale degli altri autori l'hanno scorta nella narrazione della nascita di Gesù (Lc 2,6-7). In Lc 2,6 si dice che, "mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per i giorni del parto". Si parla del compiersi del tempo e non si fa cenno ai dolori premonitori.
Note :
[1] A. MITTERER, Dogma uni Biologie der Heiligen Familie. Nach dem Weltbild des Hl. Thomas von Aquin und dem der Gegenwart, Herder, Wien 1952.
[2] A. SERRA, Maria e la pienezza del tempo, Paoline, 1999. p. 130-139
[3] A. SERRA, Vergine, in Nuovo Dizionario di Mariologia. a cura di de Fiores, ed. san Paolo 1985, p. 1448.
Cf. S.M. PERELLA,
MARIA Vergine e Madre, Ed. SAN PAOLO s.r.l., 2003 Torino, pp. 204-210.
Sintesi da Françoise Breynaert