La corsa delirante verso un falso uomo-dio - ‘diventerete come Dio' (Gen 3, 5) - cercato prescindendo dal nostro creatore e redentore, l'unico vero Dio, travolge appunto uomini e donne che restano, così, vittime innocenti o colpevoli, ma pur sempre vittime, persone profondamente ferite, a volte distrutte.
Queste persone, prima o poi, entrano nelle nostre chiese, bussano alle case dei credenti, dei consacrati e chiedono vita, chiedono speranza di poter ricominciare. Alle volte, e sempre più spesso, essi hanno anche udito una chiamata particolare del Signore, ma hanno bisogno, prima, di ricostruirsi.
In tale contesto, importante sono le relazioni e la formazione.
La relazione
Kolbe si apre alle relazioni trinitarie con la Madre di Dio. La consapevolezza dell'esistenza di un Dio che è Trinità, quindi diversità in relazione piena, continua e perfetta, che forma Kolbe a riconoscere la propria natura umana e quella di tutti come essenzialmente relazionale. Da queste acquisizioni scaturisce per san Massimiliano uno stile di vita radicalmente segnato dalla relazione.
"Occorre lottare con la preghiera, con il buon esempio e la cordialità, con una grande dolcezza e bontà, quale riflesso della bontà dell'Immacolata."[1]
La formazione
San Massimiliano è stato un grande formatore. Anzitutto egli ha formato se stesso con tenacia, chiarezza di obbiettivi, coscienza dei propri limiti e grande fiducia in Dio. Gli appunti degli Esercizi spirituali testimoniano il suo cammino.
"Ciò che tu non formi ora in te stesso, non lo farai mai più." [2]
"Compi la Volontà di Dio : metti in pratica la legge divina, la Regola ; sii obbediente e paziente. Porta la tua croce e cammina dietro Gesù." [3]
"Sta' tranquillo : abbandonati completamente nella mano della misericordiosa Provvidenza Divina, cioè dell'Immacolata, e sta' tranquillo, compi serenamente la Volontà di Dio." [4]
E non dimentica mai la persona in tutte le sue dimensioni:
"Mio caro Figlio, bada anche alla tua salute, affinché resista a lungo, molto a lungo a servizio dell'Immacolata, la nostra Mammina del cielo." [5]
Conclusione
Questi pochi accenni ci fanno comprendere come la formazione sia davvero una questione di cuore, di intelligenza, di Amore, sostanzialmente, cioè di dono di sé. Particolarmente oggi sembra proprio che sia necessario ricominciare da qui, dalle note umane più semplici ma anche più indispensabili, senza le quali nulla e nessuno cresce, si sviluppa, matura.
"Tutto, dunque, è nelle sue materne mani. [...] E non desideriamo operare di più o più in fretta di quanto a Lei piace, poiché se agiremo secondo la Sua Volontà, faremo sicuramente il massimo e nel modo più rapido." [6]
[1] Scritti di Massimiliano Kolbe, a cura del Centro nazionale Milizia dell'Immaculata, Roma 1997, §. 97, p. 435
[2] Ibid., § 965, p. 1524
[3] Ibid., § 965, p. 1527
[4] Ibid., § 966, p. 1528
[5] Ibid., § 754, p. 1304
[6] Ibid., § 755, p. 1306
Christina M. DEMEZZI,
Santità e nichilismo : P. Kolbe e la post-modernità,
in "Miles Immaculatae", Anno XLIV, fascicolo I,
Gennaio-luglio 2008, 241-274, p. 262-273
