"22 Venuto poi il tempo della loro purificazione, secondo la legge di Mosè, lo portarono a Gerusalemme per offrirlo al Signore,23 come sta scritto nella legge di Mosè: Ogni maschio primogenito sarà considerato sacro al Signore ;24 e per offrire in sacrificio, come dice la legge del Signore, un paio di tortore o due giovani colombi. [...]
38 Arrivò Anna [...] pure in quella stessa ora, e rendeva grazie a Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la liberazione di Gerusalemme."
(Luca 2, 21-38)
Luca non si interessa della purificazione di Maria perché non dice "sua purificazione", dice "loro purificazione" (Lc 2, 22), né della cerimonia del riscatto del primogenito perché non si tratta dei cinque sicli da pagare.[1]
Luca si interessa della presentazione del bambino per "la loro purificazione" cioè quella d'Israele.
L'offerta della santa famiglia potrebbe essere avvicinata dall'offerta per la purificazione di un nazireo (e di fatto, Israele può essere paragonato molto bene ad un nazireo : è un popolo dedicato al Signore[2]) che si sarebbe stato reso infedele. Occorre allora, chiede la legge, offrire una coppia di colombi, uno in sacrificio per il peccato, l'altro in olocausto, ed un agnello di un anno in sacrificio della colpa (Nm 6,9-12).
Vi è una specie di inclusione tra l'inizio (v. 22) e il termine (v. 38) del brano. Al v. 22 si parla della "loro purificazione" e nel v. 38 riappare lo stesso concetto espresso nella "redenzione (o liberazione) di Gerusalemme" - Gerusalemme rappresenta tutto Israele.[1]
La tradizione della Chiesa, dopo la passione e la risurrezione di Gesù, sovrappone le tappe e legge qui un'offerta di Gesù in vista della croce per il riscatto di tutta l'umanità. Ma c'è sempre un grande interesse a rispettare le tappe storiche.
A questo punto, la croce non è predetta inesorabilmente, questo sarebbe costringere il senso del testo. Con l'idea della croce, come un destino fissato in anticipo, si ricadrebbe nelle idee pagane del destino e di un'umanità che è solamente un burattino nelle mani delle divinità.
Per l'offerta della santa famiglia, Dio può volere purificare Israele affinché il suo popolo possa accogliere il messia.
[1] A.SERRA, Bibbia, nel Nuovo dizionario di mariologia, a cura di de Fiores, ed. san Paolo 1985, p.235-237
[2] Dt 7.6, cf. 14,2 ;14,21 ; 26,19 ; Ez 44,19
Françoise Breynaert,
Cf. F.Breynaert, A l'écoute de Marie, Brive 2007, préface Mgr Rey, Tome I, p. 107
