Chiara conferma il testamento lasciato da Francesco alle clarisse. Cristo e Maria sono i modelli da seguire sia per il frate minore come per la clarissa. :
"Poiché per divina ispirazione vi siete fate figlie e ancelle dell'altissimo sommo Re, il Padre celeste, e vi siete sposate allo Spirito Santo, scegliendo di vivere secondo la perfezione del santo Vangelo, voglio e prometto, da parte mia e dei miei frati, di avere sempre di voi, come di loro, attenta cura e sollecitudine speciale"(1).
"Io, frate Francesco piccolo, voglio seguire la vita e la povertà dell'altissimo Signor nostro Gesù Cristo e della sua santissima Madre, e perseverare in essa fino alla fine (cfr. Mt 10, 22). E prego voi, mie signore e vi consiglio che viviate sempre in questa santissima vita e povertà."(2)
Quanto il santo di Assisi aveva detto salutando la Madre del Signore (3), lo stesso attribuisce a Chiara e alle sorelle. In esse emergono le qualità e le mansioni di Maria: di figlie e ancelle del Padre celeste, spose dello Spirito Santo e fedeli discepole del Cristo.
È la "divina ispirazione" che conduce le sorelle a consacrare la propria vita al Padre nella piena conformità sponsale con lo Spirito e la sequela di Cristo.
E lo Spirito, quello stesso che diede a Maria la capacità di concepire nella fede il Figlio di Dio, spinge Chiara alla sequela di quel Gesù che si è fatto povero per arricchire chiunque lo segue.
Come Maria, dunque, anche la persona che si consacra a Dio diventa figlia, ancella, madre, sposa, signora e regina.
Così Chiara chiama Agnese di Praga :
"Alla figlia del Re dei re, all'ancella del Signore dei signori, alla sposa degnissima di Gesù Cristo, e perciò alla regina mobilissima signora Agnese, saluti"(4).
[...]
"Invero, voi, che avete preferito il disprezzo del mondo agli onori, la povertà alle ricchezze temporali, e avete affidato i vostri tesori, piuttosto che alla terra, al cielo, ove non li corrode ruggine, non li consuma il tarlo, non li scoprono né rubano i ladri (Mt 6,20), voi riceverete abbondantissima ricompensa nei cieli (Mt 5,12), e avete meritato degnamente di essere chiamata sorella, sposa e madre del Figlio dell'Altissimo Padre e della gloriosa Vergine."(5)
[1] Chiara, Regula, VI, 3-4
[2] Chiara, Regula,VI,. 7-9
[3] Francesco, Officium passionis Domini, Antiphona.
[4] Chiara, Epistola ad sanctam Agnetem de Praga. Epistola II, 1.
[5] Chiara, Epistola ad sanctam Agnetem de Praga, Epistola I, n. 22-24.
S. Cecchin,
Maria Signora Santa e Immacolata nel pensiero francescano,
PAMI, città del Vaticano, 2001, p. 60-62
titolo e estratti da Françoise Breynaert
